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orsetta rocchetto

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Brucio d'amore

In collaborazione con Giorgio Sinapi
2020

Brucio d'Amore sono una serie di fruttiere di cipresso, ricavate dal legno stagionato degli alberi sradicati dalla tempesta Vaia nel parco avventura Woodpark di Itri (LT), situato alle pendici dei Monti Aurunci.

Sono pezzi unici ottenuti mediante la lenta combustione del legno che determina naturalmente la concavità interna dei vasi.
Il controllo della forma della cavità, si effettua mediante l'applicazione di terra bagnata sulle parti dove non si vuole agiscano le braci.
La forma esterna delle fruttiere è invece definita e levigata manualmente assecondando le venature del legno.
In fine ogni pezzo viene verniciato, in questo modo la parte carbonizzata si stabilizza in maniera che non sporchi al tatto.

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Box e Bolle

2019

progetto: Orsetta Rocchetto in collaborazione con Giorgio Sinapi
foto: Orsetta Rocchetto


Queste lampade nascono dall’idea di riutilizzare le bottiglie di vino Prosecco che meglio si prestano, perché più spesse delle altre bottiglie, a essere tagliate e sabbiate e infine colorate.

Nel progetto, la Lampada Cubo la bottiglia tagliata è incassata, dalla parte del collo, in un cubo di legno di cipresso di 15 x15 cm. La base di legno dà stabilità all’oggetto e grazie a un angolo arrotondato suggerisce le due diverse posizioni della lampada: verticale oppure orizzontale.

Nella serie Lampada Bolle invece la bottiglia viene semplicemente tagliata, levigata, in alcuni casi sabbiata e dipinta internamente. Può essere appoggiata direttamente su di un piano oppure appesa semplicemente con un nodo a qualsiasi supporto.

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Castraure

2019

progetto: Orsetta Rocchetto e Giorgio Sinapi
foto e grafiche: Orsetta Rocchetto


Prendendo ispirazione dalle stampe romagnole tradizionali, nascono delle texture di carciofi stilizzati che sono stati serigrafati su tovaglie e strofinacci di cotone. La “castraùra” è il primo germoglio della pianta del carciofo in veneziano. Il Carciofo Violetto di Sant’Erasmo, (un isola di Venezia) è un prodotto agricolo incluso tra i presidii di Slow Food.

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Maltagliati

2017

progetto e foto: Orsetta Rocchetto
con la collaborazione di Giorgio SInapi

Il progetto dei taglieri maltagliati nasce un po’ per gioco e un po’ per caso. Non sono una scultrice e non conosco la pratica dell’intaglio del legno per cui ho deciso di portarli da un falegname e di farli tagliare a sezioni regolari. Il tronco dell’albero d’ulivo è spesso contorto e cavo questo comporta che la sua fibra sia tormentata ed irregolare ed è per questo che i taglieri maltagliati nascono dalle casualità delle singole sezioni. Il mio taglio rimarca le crepe e le irregolarità del legno.
La forma dei taglieri nasce dalla natura del legno. Tutti i taglieri hanno una forma irregolare ma con delle caratteristiche comuni. Ogni maltagliato presenta cinque angoli e dall’angolo più acuto si traccia una bisettrice su cui viene realizzato un foro di 2 cm di diametro. Anche quando si decide di appenderli cadono storti, quindi potrebbero chiamarsi anche “mal­appesi”.

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Gioielli di legno

2016

progetto: Orsetta Rocchetto

foto: Orsetta Rocchetto e Federica Picano

modella: Lisa della Valentina e Maria Saccoccio


GEOMETRIE
L’ulivo è probabilmente la pianta simbolo del mediterraneo e della civiltà occidentale. Ulisse costruì il suo letto nuziale intagliando un tronco d’ulivo.
Le qualità del legno d’ulivo sono la sua durezza e la varietà delle sue venature, che rendono un pezzo diverso dall’altro.
Il decoro è insito nella natura del materiale nel modo in cui mostra le infinite variazioni dei mille intrecci delle sue screziature.
La rigorosa geometria che caratterizza questi “gioielli” è strumento per esaltare, per differenza, la naturale estetica barocca del legno.

HUG
Le collane “Hug” sono costituite dall’incontro di due cerchi fatti con materiali diversi che sono costretti a stare assieme. In questo “gioiello” il pendente è contemporaneamente la fermezza della collana e l’elemento di decoro. La preziosità dell’oggetto non è data solo dalle qualità estetiche del materiale con cui è realizzato: legno di ciliegio, di noce o cipresso, con i loro cromatismi e venature diverse tra loro, ma anche il modo con cui si uniscono le due parti del pendente. In questo caso l’attenzione è concentrata sull’incastro, sulle molteplici forme con cui una delle due parti del tutto “abbraccia” l’altra.

OLIVIA FAMILY
Legno di ulivo, intagliato e levigato artigianalmente fino ad ottenere dei gioielli naturali.
Sono collane massicce e importanti alleggerite ogni tanto da piccoli fori. Le collane sono disponibili in 3 dimensioni diverse. La collana più piccola ha un diametro interno di 12 cm. con un’apertura per l’inserimento nel collo di 7 cm., la collana di medie dimensione ha il diametro di 13,2 cm. con l’apertura di 7,7 cm. e infine la collana più grande ha il diametro di 14,5 cm. con un apertura di 8,5 cm.
Per un collo di 35 cm. di diametro è necessaria la collana di piccole dimensioni.
I bracciali come gli anelli hanno dimensioni standard. Il bracciale più piccolo misura 6,4 cm. di diametro e il più grande 7,4 cm. Le misure degli anelli sono di 18, 19, 20 mm. di diametro interno.
Ogni gioiello è sicuramente diverso dall’altro in quanto fatto mano, ma sopratutto perché le venature del legno d’ulivo disegnano su ogni pezzo forme e figure diverse.

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Elettriche

2010-2016

progetto: Orsetta Rocchetto
foto: Federica Picano
modella: Maria Saccoccio

Le collane “Elettrica” esplorano le potenzialità estetiche di un componente elettrico prodotto industrialmente, il cui utilizzo è largamente diffuso senza che ne siamo pienamente consapevoli, nella quasi totalità delle cose che quotidianamente usiamo.
Il processo creativo si fonda sull’idea di decontestualizzare il materiale dal suo uso comune trasformandolo in altro da se.
Il “gioiello” è tale, non tanto per la preziosità del materiale con cui è realizzato, al contrario proprio dalla sorpresa di scoprire la qualità espressiva di un elemento anonimo, che normalmente è nascosto alla nostra vista e che improvvisamente è fatto emergere. 

Collane in vendita a Madera e Bragorà (Venezia), Saradesign (Torino), 

design: Orsetta Rocchetto
photo: Federica Picano
model: Maria Saccoccio

The necklaces “Elettrica” explore the aesthetic potential of an electric component produced industrially, whose employment is much more widespread than we expect, in the majority of things we use everyday. The creative process is based on the idea of de-contextualizing the material from its common use and transform it into something different. 
The jewel is such, not because of the preciousness of the material which which it is made, but on the contrary due to the surprise of discovering the expressive quality of an anonymous element, which is usually hidden to our sight and that all of al sudden is instead boosted and enhanced. 

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Liberi tutti

2019

progetto: Orsetta Rocchetto
foto : Orsetta Rocchetto


Si chiama Liberitutti perché permette di “liberare” gli oggetti, come penne, cellulare e biglietti da visita, che generalmente troviamo sparsi sulla scrivania, e riordinarli in un unico luogo.

Liberitutti è un piccolo oggetto realizzato in legno di ciliegio massello, a forma di parallelepipedo, con dimensioni 22 cm di lunghezza, 13,6 cm di larghezza e 3 cm di altezza. Durante la fase di progettazione delle dimensioni della pianta si è tenuto conto della proporzione aurea. La parte superiore di Liberitutti presenta 5 scanalature con sezione semi circolare porta oggetti. Nello specifico la prima, più ampia, è adatta per sorreggere il cellulare o il tablet (sia in modo verticale che orizzontale), a seguire 3 scanalature uguali meno profonde utili come porta penne e infine un invito per i biglietti da visita.

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Geo-Desto il nido modesto

2016

Concorso Terni Festival

Progetto di: Orsetta Rocchetto, Giorgio Sinapi e Antonio Battista di Woodpark (parco avventura dei Monti Aurinci), Falegnameria FA.SA di Saverio e Francesco Fanelli e Dimensione Verticale di Piero Palazzo e Renato Palmiero.

Avete mai sognato di avere una casetta sull'albero?

Siamo stati selezionati tra 85 candidature giunte da tutti gli angoli della Terra nell’ambito del Progetto Foresta del Terni Festival.

il risultato è GEO-DESTO il Nido Modesto, una casa di forma geodetica sorretta da un ponte di Leonardo e sospesa a mezz’aria tra le fronde di un tiglio nel viale di CAOS - Centro Arti Opificio Siri di Terni. La nostra residenza d’artista, l’abbiamo progettata, costruita e poi assemblata in quota.


DESCRIZIONE
>
La casa è di forma sferica, o meglio, la sua forma deriva da un solido platonico che approssima la sfera. È un poliedro non regolare formato da un unico tipo di triangolo che si ripete fino a chiudere l’intero volume. La scelta di questa forma deriva in parte dalla filosofia di partenza e in parte dalla volontà di ottenere un organismo costituito da piccoli elementi standard che uniti fra loro creano una struttura rigida e molto leggera.
> L’intera struttura portante quindi è costituita da soli travetti in legno massiccio d’abete della lunghezza media di un metro che vanno a sviluppare il singolo triangolo che accoppiato a tutti gli altri vanno a completare la struttura.
> La struttura in questione viene poi chiusa con dei pannelli sandwich a forma triangolare costituiti da legno multistrato e da un pannello isolante interno che consente alla casa di avere un minimo di coibentazione termica. Naturalmente tutte le parti lignee esposte, sono trattate con impregnante all’acqua inodore a protezione dalle intemperie e dal sole. La semisfera superiore è poi coperta con un sistema di tegole in lamiera zincata color rame che sovrapposte in modo adeguato evitano l’ingresso di acqua piovana all’interno della casa.
> I quattro traversi vanno a formare la sommità del ponte sul quale è fissata la sfera, ponte che consente alla casa di non gravare in alcun modo sulla pianta e che fornisce anche una via di salita di ingresso alla casa tramite una scala in legno. Il ponte sfrutta una tecnologia vecchia di centinaia d’anni ricevuta in eredità dal grande Leonardo da Vinci che ideò tale sistema autoportante per far avanzare le truppe di fronte ad un ostacolo facilmente valicabile grazie all’estrema semplicità di costruzione con materiale di facile reperibilità in natura. Il ponte sul quale verrà fissata la casa sarà realizzato con pali di legno trattato in autoclave, torniti e bullonati fra loro per aumentarne la stabilità. Con questo sistema non sarà necessario alcun ancoraggio a terra.

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Geberit

2014

progetto e foto: Orsetta Rocchetto e Alessio Abdolahian

Questo progetto di tazze o bicchieri, brocche e ciotole di ceramica nasce partendo dalla forma già esistente da una serie di riduttori idraulici. I riduttori sono degli elementi forati in plastica nera che vengono usati per collegare un tubo idraulico con un altro di un diametro minore o maggiore. La forma di questi elementi è determinata da una rientranza che invita la presa in mano dell’oggetto. Gli oggetti sono realizzati in terra forte, smaltati all’esterno di nero per ricordare il riduttore d’origine e all’interno sono bianchi.

design e photo: Orsetta Rocchetto e Alessio Abdolahian

This project sees the conception of ceramic cups and glasses whose shapes originate from a series of mechanical adaptors. Mechanical adaptors are perforated plastic elements normally used to connect a hydraulic tube to anothersmaller or bigger hydraulic tube. The shape of these elements is given by a small nook that prevents holding them in your hand. The items are developed in clay? (non so come si dice terra forte), varnished in black on the outside to recall the original adaptor while the inside is simply white. 

 

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distretto, vetro e progetto

2013

progetto e foto: Orsetta Rocchetto e Laura Pison

La parte generale della tesi, eseguita con Laura Pison, analizza il funzionamento e l’organizzazione delle diverse forme dei distretti produttivi italiani. Più approfonditamente è stato indagato il comparto del vetro di Murano nell’obiettivo di definire quelle proposte in grado di costruire uno scenario in cui le capacità produttive dell’isola veneziana siano rivitalizzate. Rispetto alla tesi generale (una nuova organizzazione del distretto) questo progetto vuole approfondire l’aspetto produttivo e tutte le questione tecniche-progettuali ad esso correlate del comparto del vetro di Murano. Gli obiettivi sono principalmente due. Il primo è quello di favorire la collaborazione tra le diverse realtà produttive del distretto, il secondo è quello di incentivare un dialogo continuo tra i progettisti e i maestri vetrai, che spesso parlano linguaggi differenti. Il progetto propone una serie di servizi che sono di supporto a tutte quelle figure che entreranno a far parte del nuovo distretto, con l’obiettivo di ampliare e migliorare le conoscenze e contemporaneamente valorizzare la cultura del vetro di Murano. Il fine ultimo è quello di stimolare una costante comunicazione tra gli addetti del progetto (designer) e le maestranze (maestri vetrari) riattivando quel processo virtuoso che è alla base della continua sperimentale.  La tesi, che non vuole essere un progetto finito, ma invece l’indicazione di un nuovo atteggiamento e approccio progettuale, definisce una serie limitata di stampi componibili con i quali, attraverso delle diverse combinazione si possono ottenere fino a centosessanta due forme differenti. L’originalità di questo sistema è quello di scomporre lo stampo in due componenti distinte tra loro: una parte monoblocco fissa costituisce la base dell’oggetto e una seconda parte apribile e intercambiabile che determina l’altezza della metà superiore del corpo del manufatto. In questo modo, partendo da tre forme soltanto (tronco di cono, cilindro e sfera) si ottengono sei componenti di stampi diversi che, organizzandoli tra loro formano diverse forme attraverso tutte le tecniche del vetro soffiato. È ulteriormente possibile aumentare il numero delle varianti formali predisponendo un sistema di incastro (tipo maschio-femmina) sul fondo dello stampo monoblocco.  
In questo modo è possibile realizzare pezzi diversi caratterizzati da differenti tecniche lavorative e incastrarli tra loro ottenendo così oggetti complessi costituiti diverse tecniche del vetro soffiato.

design e photo: Orsetta Rocchetto e Laura Pison

The main focus of this thesis, created in collaboration with Laura Pison, is centered around the functioning and the management of different Italian industrial districts. We conducted an in-depth analysis of the glass-making district of Murano, in order to identify the design opportunities that can revitalize the productive capacity of the Venetian island. The outlined scenario includes the relocation of companies depending on their competencies to one particular common place where manufacturing, distribution and communication are put together. This project aims to examine the manufacturing process in detail, including its technical and design aspects, considering a new management system of the industrial district as the general point in the analysis of the glass-making district of Murano. Moreover, this project has two main purposes: the first is to support the professional partnership among the plants of the district; the second is to incentivize the dialogue between designers and glass blowers, who normally have very distinct mindsets. The project suggests a list of services, which can support all the roles of the new industrial district, enlarging and improving their knowledge but also enhancing the Murano glass culture. The thesis is not a completed project but a glimpse of a new attitude and design approach; it offers a limited series of stackable molds that, once combined, pre-form up to a hundred and sixty-two different shapes. The novelty of this system is the possibility of splitting a traditional mould in two different components:  the base of the object which is made up of a fixed single-piece entity and another element which is collapsible and interchangeable and defines the height of the second half of the artifact’s body. In this way, beginning from three basic shapes ( cone, cylinder and sphere) you can actually obain six different moulds that, if arranged and combined, can form various shapes utilizing all the possible glass-blowing techniques.
Furthermore, there is the possibility of increasing the number of variants predisposing a joint-system (i.e., male - female) on the base of the single-piece entity. This enables the creation of a wide variety of items distinguished by various working techniques that when combined together result in a highly complex end-product produced through various glass-working techniques.

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